Area sacra di largo di Torre Argentina: visitabile il punto in cui fu ucciso Giulio Cesare

E’ finalmente accessibile l’Area sacra di largo di Torre Argentina, luogo vissuto per duemila anni il cui fascino è dato principalmente da uno degli episodi più oscuri dell’antica Roma: l’uccisione di Giulio Cesare.

Pochi sanno che Giulio Cesare fu ucciso da un gruppo di congiurati, tra i quali anche il “figlioccio” politico Decimo Giunio Bruto Albino (Tu quoque, Brute, fili mi), non nella sede del Senato (in costruzione presso il Clivus Argentarius, oggi via dei Fori Imperiali) ma presso la Curia di Pompeo che si trovava nell’attuale largo di Torre Argentina. Ed è lì che si trova un’area archeologica che fino a po0co tempo fa era visitabile solo affacciandosi dal piano stradale.

Attraverso una passerella il visitatore può riconoscere il punto in cui nelle Idi di Marzo del 44 a.C. venne trucidato Giulio Cesare. Info e costi per accedere al percorso

Dal 20 giugno 2023 è accessibile a tutti il percorso di visita dell’Area sacra di largo di Torre Argentina. Grazie a un lungo camminamento in parte all’aperto e in parte sotterraneo, una pedana elevatrice a cabina aperta, vari pannelli informativi (anche tattili per i non vedenti) e due spazi espositivi quello spazio non ha più segreti. I visitatori possono accedere al sito famoso per la presenza di importanti edifici e strutture sacre a partire dall’età repubblicana. Gli ospiti possono camminare nella storia e ammirare da vicino i templi e i numerosi reperti archeologici provenienti dagli scavi e dalle demolizioni che hanno interessato la zona tra il 1926 e il 1930. Da 20 giugno si torna così ad ammirare i quattro templi di età compresa tra il IV e il I secolo a.C., e i resti che custodiscono il basamento di tufo della Curia di Pompeo, luogo dell’assassinio di Giulio Cesare nelle Idi di marzo del 44 a.C., come riportato dalle fonti antiche. L’area sacra conserva, inoltre, numerose testimonianze della sua vita ininterrotta per oltre 2000 anni, come le fasi imperiali dei templi o le strutture di età medievale. Tre sono gli elementi portanti del progetto: la torre del Papito, che ospita i servizi di biglietteria e uno spazio espositivo nel portico medievale; un sistema di percorsi verticali e orizzontali interni all’area archeologica, comprensivi di una pedana elevatrice a cabina aperta che consente l’accesso all’area agli utenti diversamente abili, e un’area espositiva coperta, allestita nel portico orientale dell’area sacra, oggi corrispondente alla parte situata al di sotto del piano stradale di via di San Nicola dè Cesarini.

L’ingresso all’Area Sacra di largo di Torre Argentina (Comune di Roma)

Gli elementi archeologici più importanti riguardano i quattro templi di età compresa tra il IV e il I secolo a.C., e i resti che custodiscono il basamento di tufo della Curia di Pompeo, luogo dell’assassinio di Giulio Cesare nelle Idi di marzo del 44 a.C., come riportato dalle fonti antiche. I templi sono comunemente indicati con le prime quattro lettere dell’alfabeto in assenza di identificazione certa: nell’ordine si incontrano il tempio C (inizi III sec. a.C.), dedicato probabilmente a Feronia; il tempio A (metà III sec. a.C.) in onore di Giuturna; il tempio D (inizi II sec. a.C.), dedicato alle Ninfe o ai Lari Permarini; e il tempio B (fine II sec. a.C.), dedicato alla Fortuna huiusce diei.

L’area sacra conserva, inoltre, numerose testimonianze della sua vita ininterrotta per oltre 2000 anni, come le fasi imperiali dei templi o le strutture di età medievale.

Il percorso espositivo sotto il piano stradale di via di San Nicola dè Cesarini

Per accedere si paga un biglietto di 5 euro acquistabile nella torre del Papito, che nel portico medievale ospita anche uno spazio espositivo. La passerella si distende in un sistema di percorsi verticali e orizzontali interni all’area archeologica (inclusa una pedana elevatrice a cabina aperta che consente l’accesso all’area agli utenti diversamente abili)  e raggiunge l’area espositiva coperta allestita nel portico orientale dell’area sacra, oggi corrispondente alla parte situata al di sotto del piano stradale di via di San Nicola dè Cesarini. I pannelli espositivi sono in lingua italiana e inglese.

L’operazione, curata dal Comune di Roma, è stata resa possibile grazie al contributo della maison Bulgari.