Il Divino Amore, la venerazione della Madonna si fa a piedi ogni sabato notte

In pellegrinaggio a piedi, dalla mezzanotte dopo Pasqua, da Roma al Divino Amore. E’ una delle tradizioni religiose che vive nei secoli resistendo alle mode ed ai sempre più confortevoli mezzi di trasporto.

E’ il pellegrinaggio notturno che i romani riservano al luogo del quale sono più devoti fuori le mura: poco più di 15 km percorsi a piedi per chiedere la grazia alla Madonna del Divino Amore. L’appuntamento richiama centinaia di fedeli, specialmente nella stagione calda, dal primo sabato dopo Pasqua all’ultimo di ottobre, che si radunano alle 24.00 a piazza di Porta Capena e arrivano nel nuovo santuario dove si celebra la messa alle 5 del mattino. E’ allo studio la realizzazione di un vero sentiero del pellegrino che, valorizzando la via Appia Antica, porti i pellegrini attraverso i campi fino al Santuario, per evitare i pericoli della via Ardeatina.

Il Santuario del Divino Amore, situato in zona Castel di Leva, sulla via Ardeatina è di origine molto antica, risale infatti al 1700 ed è legato non a un’apparizione ma a un’immagine della Vergine in trono con in braccio Gesù Bambino sovrastati dalla colomba simbolo dello Spirito Santo (da cui il titolo di Madonna del Divino Amore), risalente probabilmente al 1300, che era posto su una delle torri di cinta di un’antico castello, il castello dei Leoni (da cui la degenerazione in Castel di Leva).



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Il primo miracolo collegato all’immagine della Madonna risale alla primavera del 1740 quando un viandante, probabilmente diretto in San Pietro, si smarrisce per quei sentieri deserti di campagna nei pressi di Castel di Leva. Avendo scorto dei casolari e un castello diroccato in cima a una collina il viandante vi si dirige, sperando di ottenere delle informazioni utili per dirigersi verso la giusta strada. Mentre fa ingresso nel castello , una muta di cani rabbiosi però lo assale e sta per sbranarlo. Il poveretto alza lo sguardo verso l’immagine sacra della vergine alla quale chiede la grazia di avere salva la vita. Il miracolo si compie, i cani si bloccano come se obbedissero ad un’ordine misterioso.

Porta d’ingresso al Santuario del Divino Amore

In seguito al prodigio, il 5 settembre 1740, l’immagine sacra fu staccata dall’antica torre e trasportata nella chiesetta di Santa Maria ad Magos, a due chilometri da Castel di Leva in località Falcognana. Il 19 aprile 1745 l’immagine fu ricondotta alla sua antica sede, dove era stata costruita, nel frattempo una nuova chiesa venne consacrata nel 1750 e precisamente il 31 maggio . La celebrazione fu presieduta dal Vescovo di Padova, il Cardinale Carlo Rezzonico che salira’ al soglio pontificio con il nome di Clemente XIII.

La facciata del Santuario del Divino Amore

L’immagine della Madonna è situata all’interno della chiesa e precisamente sull’altare adornata da una bellissima cornice dorata e una sua copia viene messa a disposizione dei fedeli che usano( dopo averla pulita con un panno, anch’esso a disposizione) baciarla in segno di devozione.

L’altare con al centro l’immagine sacra della Madonna del Divino Amore

Molti sono gli ex voto custoditi in una parte della chiesa tra i quali spicca la cuffia prodigiosa del radiotelegrafista Biagi che per grazia della Madonna del Divino Amore salvo’ da terribile morte i naufraghi del dirigibile Nobile, caduti sui ghiacci polari. Da visitare anche la cripta dell’Addolorata del 1947, situata sotto il Santuario e conserva un pavimento in mosaico cosmatesco e dove si trova la tomba di Don Umberto Terenzi primo rettore del Santuario che durante la guerra accolse i profughi. Fu lui a porre le basi sociali per fare del territorio circostante un autentico quartiere: realizzò le prime scuole, l’asilo, l’ambulatorio, l’orfanotrofio e l’ufficio postale.

Una piccola curiosità riguarda il Santuario: ospitò il funerale del celebre cantante Little Tony celebrato nel maggio 2013 tra un corteo di moto rombanti. Sotto il profilo dell’arte, il Nuovo Santuario inaugurato nel 1999 da Papa Giovanni Paolo II, contiene opere di inestimabile valore. Tra queste la Croce Spezzata dello scultore di Acilia Alessandro Romano che sta preparando una colossale via Crucis con statue delle stazioni alte tre metri (vedi la videointervista).

Il Divino Amore è raggiungibile con i mezzi pubblici che transitano lungo la via Ardeatina e sono il 702 e 044 con partenza dalla stazione metro Laurentina.

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Articolo di Anna Rita Mancini. Foto di Gianni Casolaro.