La chiesa San Lorenzo in Lucina: il tempio venerato dalle partorienti

Piazza San Lorenzo in Lucina mi sembra il salotto buono della Roma storica: affaccia sulla centralissima via del Corso ed è di una bellezza unica. La chiesa, che porta il suo nome si trova alla sua sinistra (venendo da via del Corso) ed è stata costruita su un’antica basilica già citata dai testi nel 366, interna al palazzo Fiano-Almigiò su un’insula romana del terzo secolo d.c.

Lucina deriverebbe dal nome della matrona romana antica proprietaria dell’insula che all’epoca era un intero condominio a più piani e che venne donato alla Chiesa. C’è anche un’altra origine possibile della denominazione. Lo spazio in epoca paleocristiana era dedicato alla dea Giunone Lucina, dea invocata al momento del parto: Lucina ovvero colei che fa vedere la luce al neonato. Per questo motivo le donne dell’antica Roma attingevano, presso il tempio, l’acqua “miracolosa” per curarsi o per avere figli: questa tradizione è confermata dal ritrovamento, durante gli scavi sotto la Sala Capitolare, di un pozzo e di un meraviglioso mosaico intatto, con gradini di marmo bianco e pareti affrescate, che avvalora l’ipotesi.

La chiesa è stata consacrata al culto da papa Sisto III. La struttura che si può visitare oggi fu costruita nel XII secolo con l’aggiunta del portico e del campanile. L’attuale facciata a capanna è stata ripristinata, nel suo aspetto medioevale dal restauro del 1927.

La navata centrale di San Lorenzo in Lucina

All’interno del portico romanico sostenuto da sei colonne di granito, sono numerose lapidi e frammenti marmorei di varie epoche. L’interno a una navata ha perso gran parte dell’aspetto barocco in seguito al restauro ottocentesco dell’architetto Busiri-Vici. Qui puoi trovare facilmente un alloggio con il miglior rapporto qualità/prezzo.

L’interno della chiesa di San Lorenzo in Lucina

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Il soffitto è a cassettoni dell’Ottocento e da non mancare di vedere sono i resti della graticola, posti nella prima cappella a destra, su cui fu martirizzato San Lorenzo che era un santo moldavo. Due quadri lo ritraggono mentre viene ucciso sulle sulle sponde del fiume Moldava. Nella quarta cappella detta dell’Annunziata, commissionata da Gabriele Fonseca, si trova un busto in marmo del martire eseguito dal Bernini. Un bel crocifisso del 500 si osserva nel presbiterio e un altro, opera di Guido Reni, si trova sull’altare maggiore realizzato da Carlo Rainaldi.



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San Lorenzo in Lucina si raggiunge con i mezzi che transitano su via del Corso (in metro si può scendere alla fermata Spagna metro A e percorrere via Frattina) e per chi visita la nostra città è una tappa da non mancare.

Articolo di Anna Rita Mancini

Foto di Gianni Casolaro