Il Pugile delle Terme o Pugile in Riposo statua tra le più ammirate di Roma

La statua in bronzo del Pugile delle Terme chiamata anche Pugile in Riposo o Pugile del Quirinale è probabilmente la statua esposta a Roma più conosciuta e apprezzata dai turisti statunitensi, soprattutto quelli provenienti da New York e da Los Angeles, dove è stata ospitata per quattro anni con grande clamore mediatico. Molti dei visitatori italiani e romani non ne conoscono neppure l’esistenza e ne sarebbero orgogliosi  se ne apprendessero la storia e l’impegno dei nostri avi per portarla integra fino ai giorni nostri.

Innanzitutto dove è possibile visitare questo magnifico pugile? La statua si trova a Palazzo Massimo, Museo Nazionale Romano di incomparabile ricchezza espositiva (tra i più visitati di Roma), sito in largo Peretti 2, cioè in piazza dei Cinquecento alla sinistra dell’uscita della Stazione Termini. Il Pugile delle Terme è accolto in una delle prime sale del percorso di pianterreno, nella medesima sala che propone un’altra statua di bronzo, il Principe ellenistico, non correlato sul piano stilistico e storico ma semplicemente per la vicinanza dell’area di ritrovo. Entrambe le opere d’arte, infatti, vennero trovate nel febbraio del 1885 su un versante del Quirinale, uno dei sette coli di Roma, alle spalle della chiesa e del relativo convento di San Silvestro in occasione della costruzione del Teatro Drammatico Nazionale in via Nazionale (fabbricato demolito nel 1929).

Palazzo Massimo è facilmente raggiungibile con treni e metropolitana perché si trova a ridosso della Stazione Termini (puoi cercare qui una sistemazione turistica) e via Giolitti.

Le statue, probabilmente, facevano parte dei decori delle Terme di Costantino ma c’è una particolarità che colpì gli archeologi dell’epoca e che caratterizza tuttora la vicenda storica del Pugile: la statua, ritrovata tra il secondo e il terzo muro di fondazione dell’antico edificio, era alla profondità di 6 metri sotto il livello della piattaforma. Tutta intorno la terra era smossa e setacciata. La figura era sistemata con cura, seduta su un capitello di pietra. Insomma, non era finita sotto terra per caso ma c’era stata collocata dagli antichi romani perché sfuggisse alle razzie delle invasioni barbariche.

Un raro documento storico: la foto del ritrovamento del Pugile in Riposo

Dove prendere casa a ridosso di Palazzo Massimo per visitare il Museo Nazionale Romano in tutta tranquillità ed accuratezza.

Le circostanze dello spettacolare ritrovamento apparvero da subito riconducibili ad un occultamento intenzionale tuttavia restano ancora oggi aperti gli interrogativi sull’originaria collocazione a Roma delle due sculture greche  e sulle motivazioni che ne hanno determinato il seppellimento” scrive delle due opere d’arte il Ministero dei Beni e delle Attività culturali.

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Di sicuro la fortuna ed il fascino maggiore sono toccate alla statua del Pugile in Riposo e questo probabilmente per la testimonianza storica che porta fino ai giorni nostri della noble art, la boxe.  Il soggetto è un boxeur seduto, colto probabilmente in un momento di riposo dopo un durissimo incontro. Le sue mani sono protette da quelli che erano i guantoni dell’epoca, i cesti (dal latino: caestus), introdotti nella pratica pugilistica dal IV secolo a.C. Le protezioni erano realizzate con fasce di cuoio tenute insieme da borchie metalliche: quattro dita erano infilate in un pesante anello ed il pollice restava libero. Le braccia del pugile sono appoggiate sulle gambe e lo scatto della testa che si volta verso destra conferisce dinamismo realistico all’opera. Il dettaglio degli inserti in rame, sulla spalla destra, sull’avambraccio, sui guanti e sulla coscia, a rappresentare gocce di sangue colate dalle ferite nell’atto del volgersi della testa, sono la testimonianza di un artista attento al realismo dell’azione.

Il particolare dei guantoni sulle mani della statua del Pugile in Riposo

Si tratta di un uomo maturo, con barba e pettinatura curate, che presenta i segni del tempo e dei numerosi incontri passati: il naso con il setto nasale fratturato ne è un segno emblematico così come le tumefazioni sulle orecchie, note anche come orecchie a cavolfiore.

La felice collocazione della statua consente di poterle girare intorno a distanza ravvicinata e poter gustare ogni dettaglio. Piuttosto sarebbe auspicabile una sua messa in sicurezza contro eventuali atti vandalici da parte di malintenzionati.



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La realizzazione della statua è stata attribuita allo scultore greco Lisippo o ad allievi della sua scuola. La datazione è intorno al IV secolo a.C.

Il fascino del Pugile delle Terme o del Pugile in riposo presso i turisti soprattutto statunitensi è dato dalla prestigiosa tourneè compiuta dalla statua dal 2013 al 2016 in Usa con grande clamore dei media americani. Dal 2013 l’opera è stata esposta al Metropolitan Museum di New York e dal 2015 al Getty Museum di Los Angeles, eventi accompagnati entrambi da performance culturali italiane. Lo scrittore statunitense Thom Jones ha pubblicato una serie di racconti dal titolo “Il pugile a riposo” ispirati dalla statua e tradotti in tutto il mondo, contribuendone ad accrescerne la popolarità.

Kevin Spacey recita alcune poesie al cospetto del Pugile delle Terme (2 agosto 2019)

A riprova della notorietà del Pugile oltreoceano, è memorabile la serata concessa il 2 agosto 2019 dall’attore statunitense Kevin Spacey, due volte Premio Oscar, che ha scelto proprio l’arte antica e la suggestione del Pugile a riposo conservato a Palazzo Massimo per tornare sulle scene. Spacey, infatti, ha voluto leggere davanti ad un pubblico selezionato le poesie di Gabriele Tinti dedicate proprio al capolavoro bronzeo.

A due passi da Palazzo Massimo è in attività una guest house che ripropone nella pavimentazione, nelle immagini sulle pareti e nello stile, l’ambientazione antico romana. E’ tra le più richieste dal mercato e si chiama Roma Centrale Fidelis 2. La puoi affittare su questo sito.