Basilica Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino, in memoria dei pastori in Turchia

La Basilica Santi Bonifacio e Alessio è, secondo me, la più bella tra quelle situate sull’Aventino, una delle più suggestive tra le basiliche minori di Roma. Si trova in piazza Sant’Alessio, proprio a metà strada tra S. Sabina e S. Anselmo, le altre due chiese del colle.

L’arco d’ingresso sotto un palazzo settecentesco che introduce alla basilica (foto Gianni Casolaro)

I due santi ai quali la basilica è intitolata hanno in comune l’origine orientale e l’epoca storica nella quale vissero.
S. Bonifacio fu martire nel IV secolo (anno 307) a Tarso di Ciligia, odierna Turchia, dove si era recato su invito di Aglaide, della quale era soprintendente, per portare soccorso ai cristiani perseguitati in Oriente, riportare in occidente le reliquie dei martiri e per riparare a una vita di peccato. S. Alessio, contemporaneo di San Bonifacio, figlio di un ricco commerciante residente all’Aventino con interessi in Oriente, rinunciò alla vita agiata allontanandosi dalla casa del padre alla vigilia delle nozze e per recarsi a Edessa, attuale città turca di Sanliurfa. Dopo 17 anni di assenza, ritornò in casa (ricorda tanto la storia di Ulisse) ma non venne riconosciuto e costretto a vivere in un sottoscala.

L’interno della basilica dei Santi Bonifacio e Alessio



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La facciata della Basilica è settecentesca e si ispira a quella dei S. Apostoli. All’interno troviamo la cappella di S. Alessio con la sua statua importante e anche l’icona della vergine posta di fronte all’altare, una tempera in legno di cedro del dodicesimo secolo, il monumento a Eleonora Boncompagni Borghese (principessa di Piombino morta nel 1745), degno proprio del suo rango di principessa, e la tomba di Antonio Mancini, pittore naturalista apprezzato dagli impressionisti a Parigi e Londra morto nel 1930 e un bel dipinto di Jean Francois de Troy raffigurante S. Girolamo Emiliani che presenta le orfane alla Madonna (1749).

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Il monumento funebre dedicato alla principessa Eleonora Boncompagni Borghese (foto Gianni CasolaroLa basilica è facilmente raggiungibile poichè nei pressi si trova la fermata della metro B Piramide. Alloggiando in questa location di prestigio oppure scegliendo il soggiorno in questo spazio dal tono storico o anche in stile moderno, è facile raggiungere la zona in metro dalla centrale Stazione Termini.
Un altro motivo per visitare S. Alessio è quello di trovarsi in un’oasi di pace che è l’Aventino. Poco distante dalla Basilica si trova il Giardino degli aranci (così chiamato per la presenza di numerosi alberi di questi agrumi che io sconsiglio di mangiare in quanto amari) da dove si gode un panorama sul centro di Roma.

La cupola dell’abside (foto di Gianni Casolaro)

Nella piazza Cavalieri di Malta il visitatore che arriva si trova davanti a una fila interminabile di persone in attesa di osservare dal buco della serratura di un portone chiuso, appartenente ad un edificio di proprietà del suddetto ordine cavalleresco, dal quale si può scorgere la maestosa sagoma del cupolone di S. Pietro.

Servizio di Anna Rita Mancini

Il buco della serratura dal quale è possibile osservare la cupola di San Pietro